mercoledì 7 luglio 2010

LE DUE FACCE DI LUCA CANONICI: DIRETTORE ARTISTICO E TENORE

Secondo incontro per la Redazione all’Opera all’auditorium Attilio Monti della Nazione. Ospite d’onore Luca Canonici, direttore artistico di Opera Festival e protagonista (nel ruolo di Tamino) del Flauto Magico di Mozart che debutterà giovedì 8 Luglio al Giardino di Boboli.
Chi se lo sarebbe mai aspettato che “Il Tenore” di Pupo ed Emanuele Filiberto fosse una persona così gentile, disponibile e con un gran senso dell’umorismo. Ieri pomeriggio ci ha allietato raccontandoci ribalta e retroscena del Festival di Sanremo, descrivendoci un mondo surreale dove l’arte e la bravura cadono in secondo piano rispetto al business e all’apparire.
Fa il modesto e racconta di esserci capitato “per caso” e a sua insaputa al Festival, e di esser rimasto stupito alla vista dei compagni di “Italia amore mio”. Essendo un tenore dal rispettoso curriculum che ha cantato nei teatri di alto livello di tutto il mondo, ma non abituato alla fama televisiva, è rimasto come stordito dall’ambiente di Sanremo, dove tutti vogliono toccarti, parlarti, farsi una foto con te… come per colmare quell’abisso che viene inevitabilmente a inserirsi fra pubblico e personaggio dello spettacolo, a causa dell’etimologia stessa del termine tele-visione: visione a distanza.
Grazie al Festival ha acquisito maggiore visibilità e notorietà, ci ha infatti raccontato numerosi e divertenti episodi legati al suo essere riconosciuto e al cambiamento di immagine che avviene dopo il passaggio televisivo. Ci ha spiegato inoltre che grazie al Festival ha adesso un folto pubblico di bambini che si mettono in contatto con lui tramite facebook, e questo è molto positivo perché coltiveranno fin da piccoli la passione per l’Opera dato che sono rimasti estasiati e innamorati della voce del tenore. E non scordiamoci che i bambini sono gli unici spettatori mentalmente vergini: non sono pregiudiziosi nei confronti di un artista, di uno scenografo, di un regista, si lasciano semplicemente trascinare con naturalezza dalla musica creata dall’orchestra e da ciò che viene esteticamente allestito sul palcoscenico. Sono i critici più sinceri e meno condizionabili.
Luca ci ha parlato della sua formazione, della sua carriera, del suo debutto che inizialmente lo ha portato a volare troppo in alto, dimenticandosi di ciò che lo legava alla vita “terrena”. Anche per rimettere e tenere ben saldi i piedi in terra, tre anni fa ha accettato l’invito di Massimiliano Vivoli a diventare il direttore artistico di OperaFestival. Quello che più ha attratto Canonici in Opera Festival è l’idea di laboratorio che la contraddistingue: tutti si aiutano l’un con l’altro e collaborano in tutto e per tutto nonostante ci siano, come in una fabbrica, dei ruoli distinti. Inoltre alla base di tutto vi è l’idea di raccogliere sempre un punto di vista diverso, uno sguardo nuovo, che possa contribuire alla riuscita di una produzione e che riesca ad arricchire un terreno già così fertile di idee e creatività. E in questo senso ci sentiamo tirati in ballo anche noi Redazione all’Opera, che siamo qui per questo, come ci hanno spiegato fin dal primo giorno di stage: noi siamo i loro nuovi e fecondi occhi, mani, braccia e menti.
Infine Canonici ha invitato tutti ad assistere alla messa in scena de Il Flauto magico, giovedì 8 luglio, spiegando che una delle caratteristiche di questa produzione è l’allestimento barocco seicentesco, costruito proprio come si faceva una volta, ovviamente con gli accorgimenti di oggi.
Dato che era entrato nell’argomento, la nostra curiosità si è fatta sentire quando Elisa gli ha domandato in che chiave di lettura avesse preparato il ruolo di Tamino. Sorprendentemente ci ha risposto che l’unica preparazione è stata una rielaborazione personale del personaggio e dell’opera, attraverso la sola lettura della musica e del libretto. Bisogna capire cosa dire e cantare, ma fossilizzarsi sull’approfondimento dell’opera o del personaggio è un surplus per interpretare un ruolo, è utile per uno studio critico ma non per preparare la parte o esercitarsi nel canto.
Così aspettiamo domani, per l’apertura della stagione lirica al Giardino di Boboli.

Silvia, Giulia
Foto di Ivan

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