giovedì 29 luglio 2010

IUS VITA NECISQUE: DIRITTO DI VITA O DI MORTE

Il Commendatore, padre di Donna Anna, è l'antagonista diretto di Don Giovanni.

Mentre tutti gli altri attori si definiscono confrontandosi con il protagonista, il Commendatore è l'unico che non subisce il fascino che emana il seduttore.

Morto, diventa statua e torna a essere personaggio nella scena quindicesima del secondo atto: “Di rider finirai pria dell'Aurora!”.

A lui viene affidato il compito del vendicatore. La statua chiede il pentimento di Don Giovanni e al suo sprezzante rifiuto, con la sua mano gelida, lo trascina all'inferno.

L'apparizione della Statua sembra un deus ex machina, che viene calato in scena per punire i vizi e la scelleratezza umana. Il verdetto del Commendatore è un giudizio divino, la statua è la personificazione della “qualitas” etica.

Anche se appare solo in poche battute, il suo ruolo è estremamente importante. Detta infatti l'inizio e la fine dell'azione. Lui, essendo stato ucciso, è l'unico che può decretare la morte di Don Giovanni.

Ma lo scontro non da né vincitori né vinti, non conosce catarsi: Don Giovanni viene dannato ma il suo fascino rimane intatto.

Prima delle prove per la ripresa del Don Giovanni al Giardino di Boboli( 22 luglio) incontro il basso Abramo Rosalen, che molto gentilmente risponde ad alcune domande a proposito della parte da lui interpretata, il Commendatore, e della sua carriera.


Lei è diplomato in organo e composizione organistica, come si è avvicinato al canto e alla musica lirica?

“Mi sono diplomato nel '96 al conservatorio di Trieste, ma parallelamente avevo sviluppato una forte passione per il canto. L'approccio con il canto è stato corale, cantavo in un coro, dove per altro, come spesso succede, ho conosciuto mia moglie - sorride dolcemente e osserva la fede – Poi i direttori del coro, notando la mia voce, mi hanno consigliato di studiare canto, così ho deciso di finire velocemente gli studi di musica e seguire il suggerimento.”

Cosa ne pensa di questo allestimento del Don Giovanni?

“ E' una rappresentazione tradizionale, mi piace molto. Non sono contrario alle versioni moderne, purché siano fatte bene.”


Non è la prima volta che recita nei panni del Commendatore. E' un personaggio che la rappresenta vocalmente?

“Ho interpretato anche Leporello, ma mai in posti così “prestigiosi”, perché è un personaggio difficile: bisogna essere scenicamente dinamici e vocalmente “sprintosi”.Invece il Commendatore, nonostante sia un personaggio fermo, che appare poco in scena, richiede una vocalità imponente. E' anche un ruolo rischioso, perché canta poco e per quel poco che canta il pubblico si aspetta che lo faccia molto bene.”

Quale genere preferisce interpretare?

“ Inizialmente cantavo musica sacra , poi mi sono avvicinato alla musica barocca. Nel 2002 ho debuttato alla Biennale di Venezia in un'opera contemporanea, “Big Bang Circus”, di Claudio Ambrosini, un artista molto conosciuto all'estero. E' stata un'esperienza molto bella e importante, essendo la musica contemporanea di difficile esecuzione. Quest'anno mi sono avvicinato al repertorio tradizionale italiano: Verdi e i suoi personaggi iniziano ad appassionarmi.”

Quali ruoli le piacerebbe interpretare?

“ Beh, sempre a proposito del repertorio di Verdi mi affascinano i grandi ruoli di Fiesco, in Simon Boccanegra, Banco nel Macbeth, Filippo II nel Don Carlo. Sarebbe molto bello interpretare Procida nei Vespri Siciliani, un'opera di Verdi in cui non ha mai debuttato.”


La breve intervista finisce qui, con tanti ringraziamenti per la disponibilità e gli auguri reciproci per la realizzazione dei progetti futuri.

In bocca al lupo a noi!


Maddalena

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