Il Don Giovanni è un'opera buffa di W. A. Mozart. Il dramma, composto da due atti di 10 scene ciascuno, è il secondo delle tre opere che egli scrisse nel 1787 sul libretto di Lorenzo Da Ponte, preceduta da Così fan tutte e seguita da Le nozze di Figaro.
La pièce è un unicum, è una miscela di elementi comici, farseschi e tragici, ed è incentrata sulla tematica filosofica del libertino, tipica della seconda metà del Settecento.
Una nuova produzione lirica di OperaFestival per l'estate 2010 che dopo il grande successo ottenuto a San Galgano si è trasferita nello scenario fiorentino del Giardino di Boboli allietando la serata del 22 luglio. Le suggestive ambientazioni en plein air, hanno richiesto la progettazione di elementi scenici componibili e scomponibili che, a seconda della posizione in cui si trovano, creano spazi e prospettive nuove.
L'allestimento è firmato dallo scenografo Giacomo Andrico, la regia “cinematografica” di Luca Verdone, i costumi sono di Micol Joanka Medda e Caterina Bottai e la direzione dell'orchestra è del M° Matteo Beltrami.
Luca Verdone ha deciso di anteriorizzare la vicenda rispetto al libretto originale per depurarlo dai vizi del teatro del periodo dei Lumi e ricollocarlo nel '600, un' epoca più cinica e in accordo con gli scenari, soprattutto con l'atmosfera mistico-ascensionale dell'Abbazia di San Galgano.
E' un'opera dai molti contrasti che vede il contrapporsi di sacro e profano, dannazione ed espiazione, mito e realtà.
Prima dell'ultima replica al Giardino di Boboli del 29 luglio vi proponiamo uno studio nuovo, un' analisi dei personaggi del Don Giovanni. L'approfondimento è stato integrato con le interviste ai cantanti. Per molti di noi era la prima opera lirica a cui assistevamo e sopratutto la prima intervista. Un lavoro emozionante che ci ha arricchito e iniziato alla musica lirica.
Redazione all'Opera
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