lunedì 15 giugno 2009

Prove generali precedono la prima di Aida


Il giardino di Boboli è febbricitante. Mancano poche ore ormai per il debutto mondiale di Aida che oltre a vantare una location d’eccezione sarà animata dai costumi e le scenografie di Mitoraj. L’ enorme macchina messa in moto per la realizzazione dell’opera lavora a ritmi serrati per gli ultimi ritocchi e accorgimenti. Dietro le quinte, nel piccolo villaggio che da mesi respira con lo spettacolo, ognuno dona mente e corpo al proprio ruolo. A partire dai grandi cantanti protagonisti della scena che, prima della grande prova generale, inseguono un’isola di tranquillità nel proprio camerino di legno per ritrovarsi e concentrarsi. Per un attimo si astraggono dalla frenesia per cercare l’intimità della voce con gorgheggi che risuonano nella sartoria e nel reparto trucco. Manca un’ora alla prova generale, l’anticamera dello spettacolo, la rivelazione dell’impegno di ognuno. Gli ottanta elementi del coro sono quasi tutti pronti, alcuni scommettono in un make up fai da te, altri fanno la fila davanti la sala trucco. L’aria fra loro è distesa dato l’affiatamento e la fiducia reciproca. Come spiega uno di loro che è sicuro del massimo rendimento grazie alla collaborazione e la coesione che da anni costituisce la benzina per andare avanti. E’ una forte passione parallela al lavoro nella vita “normale”, le loro parole d’ordine sono quindi spirito di gruppo e divertimento.
Intorno a questo micro cosmo disteso gravitano frenetici tecnici, addetti alla scenografia, sarti e truccatori che indaffarati si preparano per la prova generale. Fra i tendoni cammina lentamente con un sigaro fra le labbra il grande maestro Mitoraj. Si guarda intorno con l’aria criptica che lo caratterizza, ma dai suoi occhi trapela una nota di soddisfazione ma anche di leggera tensione. Fra poco la scenografia con le sue imponenti sculture si sposerà con la grande opera lirica. Una scommessa di commistione fra forme d’arte fino ad ora lontane. Una scenografia solenne per accogliere un’opera che esprime la sua imponenza con molteplici scene corali. Le numerose comparse costituiscono quindi una parte centrale dello spettacolo. Sono tante, alcune attendono in platea altre approfittano per una sistemata finale al costume. Ognuno è consapevole che il proprio sforzo confluisce in quello comune, è indissolubilmente legato quindi alla cooperazione e al lavoro del gruppo. Lo spettacolo sarà il risultato rivelatore dell’impegno collettivo. L’apprensione per la prova generale, per tanto, investe tutti con la classica punta di insicurezza quando la voce della direttrice di scena annuncia dal microfono l’inizio della prova da lì a cinque minuti. Ma la tensione si dissolve con l’inizio dello spettacolo. Si è rotto il ghiaccio con il palcoscenico, adesso i riflettori possono accendersi sulla prima di lunedì.


Annalisa Ausilio
Foto di Sara Giosa

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