mercoledì 24 giugno 2009

IL “GRANCONCERTO”, SECONDA DATA.


Foto di Sara Giosa

Baglioni ancora a Boboli il 23 Giugno.
Anche se per le fans più sfegatate non sarebbe stato un problema, la pioggia, ha cessato di bagnare la platea indecisa del giardino di Boboli pochi istanti prima dell’inizio del “Granconcerto”. Così,anche la tanto attesa seconda data fiorentina del tour di Claudio Baglioni, si è concretizzata nel tutto esaurito. Ad aspettarlo sotto il palco, gruppetti di donne già munite di cappellini e altri gadget che cercano invano di scorgere qualcosa dietro le quinte. Sono emozionate, agitate, contente e conservano in loro l’entusiasmo della prima volta. Molte infatti, sono spettatrici affezionate, tanto da non riuscire a ricordare il numero dei concerti del cantautore romano, a cui hanno assistito.
A proposito del “Granconcerto – Q.P.G.A” non sanno che aspettarsi, la scelta particolare della location le incuriosisce. “Sicuramente meglio di un palazzetto”, commenta qualcuno.
Ma in poche si pongono il problema, qui l’attesa si prolunga e l’adrenalina sale, il concerto sta per iniziare. All’ingresso le maschere di OperaFestival distribuiscono sapientemente della carta per asciugare le seggiole un po’ inumidite. Le luci calano e una musica in sottofondo invita gli ultimi arrivati a prendere il loro posto.
Ed ecco che la storia inizia, il “Granconcerto” prevede una fusione totale tra immagini e musica, è per questo che l’ingresso del cantante viene anticipato dalla proiezione sul maxi schermo di parole e filmati che lo accompagneranno per tutto lo show. Un ouverture che ripete più volte l’acronimo “Q.P.G.A” (Questo Piccolo Grande Amore), ovvero il nome del quadrigetto che ha portato alla pubblicazione di un libro, alla proiezione di un film, ad un giro di concerti e che culminerà con l’uscita di un album. Ancora una volta però è lui il protagonista, sul palco di Boboli infatti sono bastate poche note per scaldare gli animi della platea. L’eleganza di un Baglioni in frac poi, ha contribuito ad estasiare il pubblico femminile.
“Piazza del popolo”, “ Battibecco”, “Stazione Termini”, in poco tempo si ripercorre la vita di un artista, e poi finalmente “Questo piccolo grande amore”, “Porta Portese” la platea si unisce in un solo coro. Grazie alla potenza dell’arrangiamento di “Quanto ti voglio” le pedane delle gradinate cominciano a tremare. Ragazze e mamme corrono più vicine al palco per sentirsi ancora più partecipi del pezzo. Sullo sfondo immagini che mostrano il dolore di un amore che finisce, la storia di un soldato che torna a casa e mentre cammina per strade e piazze che lo hanno visto crescere, si accorge che qualcosa è cambiato. Dopo una breve suite “l’addio”, la storia finisce. I musicisti che hanno accompagnato il cantante fino ad ora escono dal palco, e Claudio finalmente parla con il suo pubblico. Pochi attimi ed inizia la parte più attesa, seduto al suo pianoforte e con l’ausilio di qualche altro musicista il cantautore regala “Amore Bello”, “Avrai”, “Mille Giorni”, fino a concludere con “Io sono qui”, “Strada facendo” e “La vita è adesso”.
Con un pubblico in estasi Baglioni lascia anche Firenze dirigendosi a Spello (PG) per la prossima tappa del tour.
Che dire, un altro successo per l’artista romano, e anche per OperaFestival 2009 che con la sua programmazione sta contribuendo a fornire al pubblico fiorentino e non solo, un’ offerta che finalmente attira anche i giovani. Grazie a questi intramontabili artisti infatti, Boboli ha fatto e farà da scenario ad un pubblico sempre più eterogeneo.
Letizia Vallini

1 commento: