mercoledì 17 giugno 2009

Alice nel Paese delle Meraviglie.


Quella che vi racconterò non è di una bambina che si addormenta ai piedi di un albero, mentre la sorella le racconta una storia; non sarà di una bambina che incontrerà lo stregatto o la regina, né purtroppo il bian coniglio e il cappelaio matto...
La storia è ambientata in un mondo meraviglioso, fatto di stelle, di prati e di alberi, di luci, suoni, voci, canti.
Alice quella sera, si era preparata ben bene. Da tempo attendeva quel momento, e non si era fatta mancare niente per sembrare in gran forma. Il cerchietto rosa alla testa era solo la ciliegia sulla torta, di quell’abitino bianco che si apriva a campana: la faceva tanto principessa.
Per non parlare del braccialetto al polso, e di quelle scarpette bianche col fiocco e un modesto tacchettino, quasi a voler far sentire la sua presenza, tra tintinnii di ciondoli e zampettate sulle gradinate per accingersi a prender posto.
A farle compagnia, un cavaliere di padre, che si prendeva premura della piccola Alice.
Il cielo al tramonto aveva già finito di fare da sfondo e mentre la notte avanzava portando con se la scia di stelle, davanti agli occhi di Alice si apriva la meraviglia. Le luci del palcoscenico diedero vita all’Aida di Verdi.
Il primo atto poi il secondo, Alice sembrava come incantata, silenziosa ascoltava ad occhi chiusi, come se le voci dei tenori bastassero a creare le immagini, le scene, gli attimi, i sentimenti. E non aveva tutti i torti.
Lo stupore fu proprio quello: vedere Alice cantare mimando le voci dei protagonisti, e benché di giovane età, trovare nell’opera una grande passione, capirne le sue bellezze e i suoi accenti. Sapeva tutto a memoria!!
Quando giunse l’ora tarda, Alice non resistette e per un attimo si lasciò andare tra le braccia del padre in un dolce sonnellino. In un giorno qualunque a quell’ora sarebbe stata già a letto da un bel po’ tra comode lenzuola, ma quella sera non se lo poteva permettere. Non si poteva permettere di perdere lo spettacolo tanto atteso, e non durò molto che già i suoi occhietti tornarono lì ad ammirare danzatori, comparse, protagonisti e soprattutto quella meraviglia di sceneggiature e costumi che l’artista Igor Mitoraj ha saputo ideare.
Lo spettacolo, il viaggio nel paese delle meraviglie per Alice fu soddisfacente e l’applauso che ha regalato a fine opera fu più che meritato.

Di quella sera in lei resterà un bel ricordo e anche a noi, forse nell'aver visto una futura Aida!

(NB. i contenuti dell'articolo sono tratti da reale esperienza, malgrado il nome non corrisponda a verità, la curiosa bambina esiste)

Malia Zheng

2 commenti:

  1. sembra bella quest'opera!..ma è davvero così meravigliosa?

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  2. bellissimo questo articolo,
    l'opera sembra bellissima! :)

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