martedì 8 giugno 2010

Tra spettacolo e natura

Appena arrivata al Giardino di Boboli posso subito vedere con i miei occhi ciò di cui avevo sentito parlare poche ore prima in redazione: il parco è un vero museo all'aria aperta.


Il sole sta per calare e l'atmosfera suggestiva avvolge le persone che si occupano dei preparativi per assicurarsi che tutto vada come previsto: l'ufficio stampa controlla i vaucher mentre gli scenografi mettono a punto gli ultimi particolari.

Quando vediamo un prodotto finito possiamo solo apprezzarne la bellezza, ma avere la possibilità di vedere chi sono gli attori e quali sono i gesti che si celano dietro la realizzazione di tutto ciò, permette di avere una visione più completa e la consapevolezza di quanto sforzo creativo sia necessario per creare un'opera culturale.

Piano piano iniziano ad arrivare gli spettatori: turisti, coppie di giovani fidanzati e di vecchi amanti, e molte famiglie con bambini.

Va infatti in scena le Cirque Invisible, lo spettacolo di Jean Baptiste Thierrèe e Victoria Chaplin.

Le luci si spengono, cala il sipario e cessano i brusii dalla platea.

Gli sketch comici e i giochi di magia di Thierrèe si alternano alle evoluzioni circensi di Victoria, così come i momenti di ilarità a quelli di sorpresa e incredulità.

Lo spettacolo mette in scena un modo semplice di fare comicità, al quale forse non siamo più abituati, ma sempre capace di emozionare e di suscitare la risata.

Finita la performance sento i commenti: sono tutti meravigliati, i bambini hanno preferito Jean Baptiste, le bambine la Chaplin, alcuni sono riusciti ad immergersi nell'illusione della magia mentre altri hanno fatto prevalere il loro carattere razionale cercando di svelare l'incanto, ma sicuramente per una sera l'arte si è fusa in modo armonioso con la natura.



Maddalena

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