lunedì 14 giugno 2010

STAGE IN PROGRESS

Eccoci qua, catapultati in una realtà sconosciuta, nuova,lontana dal nostro vivere quotidiano.


Finalmente in una redazione, una redazione vera, tangibile, non di quelle scritte sui manuali di cui abbiamo studiato la composizione e la divisione delle mansioni. La nostra piccola redazione interna all'OperaFestival. Decidiamo come e cosa scrivere, in che formato, con che stile. Scegliamo di raccontare le nostre personali impressioni o quelle del pubblico. Ricreiamo attraverso le nostre parole le atmosfere degli spettacoli a cui assistiamo. Facciamo pratica di comunicati, rassegne stampa, interviste, questionari.

Un po' di nebbia si staglia ancora sul progetto a cui dobbiamo lavorare. Ogni giorno veniamo in ufficio, nella splendida Fiesole e quando ci incontriamo ci guardiamo attoniti, abbiamo ancora un grosso punto interrogativo dipinto in faccia. Quotidianamente impariamo qualcosa di nuovo e di diverso, conosciamo un membro in più della Multipromo, leggiamo un articolo o una recensione in più.

Migliaia di informazioni che ci sommergono come un'onda, ma piano piano riusciamo a risalire in superficie e ad organizzare il lavoro.

Fra le prime cose che abbiamo imparato, o meglio riscoperto, ci sono la curiosità e lo spirito d'osservazione. Dobbiamo impegnarci ad essere attenti, rapidi, dinamici, flessibili, con gli occhi e la mente aperti pronti ad accogliere e raccogliere ogni dettaglio, di una parola, di un viso, di un gesto, di un suono...

Stiamo imparando a superare le nostre timidezze e le nostre insicurezze, nel parlare fra noi che non ci conosciamo bene; nel domandare cosa dobbiamo fare, come, quando, in quanto tempo e perchè; nel rivolgerci a sconosciuti per sapere cosa ne pensano di uno spettacolo, perchè ne sono stati incuriositi e da dove vengono, perchè se sono stranieri c'è anche da superare lo scoglio della lingua, e quindi stiamo lunghi momenti ad ascoltare coppie e famiglie che parlano fra di loro per capire se sono italiani o meno.

Sono bastati un paio di giorni per capire che è molto difficile fondere le idee, i modi, i “clichès” di cinque cervelli: è meglio se collaboriamo dandoci degli spunti e dei consigli ma dividendo il da farsi a rotazione, perchè il primo giorno, ahimè, per scrivere una frase che mettesse tutti d'accordo c'è voluta mezz'ora!

E chissà quante altre cose ci saranno da apprendere e comprendere nei prossimi due mesi: articoli e recensioni da scrivere sul nostro blog, quelli da pubblicare sui giornali, link da creare, profili da aggiornare, foto da scattare sapientemente, video da montare e poi ancora comunicati, interviste, questionari...

Bè...in bocca al lupo a noi!
 
Giulia

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