giovedì 17 giugno 2010

INTERVISTA AL CAST DI EVITA

Ore 16.30. Auditorium Attilio Monti de LA NAZIONE.
In sala sono presenti una trentina di persone che attendono l’arrivo del cast di Evita.
Gli attori fanno il loro ingresso e appaiono subito disponibili e sorridenti.
Iniziano le domande da parte dei giornalisti e presenti.


- Come vi siete preparati per interpretare il vostro personaggio e che rapporto avete avuto con esso?
Gli attori rispondono a rotazione di essersi documentati approfonditamente per capire il ruolo storico e la dimensione psicologica del personaggio. Hanno letto libri, biografie e navigato su Internet per poter meglio entrare nella parte.

Abigail Jaye, alias Evita, ritiene che non è stato molto difficile interpretare il suo ruolo, in quanto si tratta di un personaggio ben strutturato, combattivo, dalla forte personalità. E' stato infatti un onore per lei recitare nei panni di un’icona che è rimasta immortale nel tempo.

Mark Hennehan, nel musical Peròn, è entusiasta. Secondo lui, per un attore, avere ruoli di personaggi complessi è molto più interessante: il suo copione è dinamico, in quanto oltre all’uomo politico emerge anche la figura di amante e marito.

Mark Powell, Che Guevara, si è voluto focalizzare sulla parte più caritatevole del famoso guerrigliero, sulla sua predisposizione ad aiutare gli altri, criticando Evita per il suo carattere arrivista e opportunista.

- Avete mai ricevuto delle critiche per il vostro modo di rappresentare i personaggi?

Gli attori sorridono e Mark Hennehan risponde che in realtà lo spettacolo è sempre stato apprezzato e racconta un aneddoto interessante.

Al debutto in Grecia era presente anche l'ambasciatore argentino che ha gradito la rappresentazione, e l'espediente della figura critica del Che Guevara, il quale mette in luce sia gli aspetti positivi sia quelli negativi di Eva Duarte, un personaggio ambiguo e controverso. Al diplomatico, in quell'occasione, fu domandato se il popolo argentino fosse pronto per assistere al musical, e la risposta fu “No”. Nel paese sono infatti presenti molti seguaci di Peròn, e Evita è ancora amata e venerata dal suo popolo.

- Cosa ne pensate dello scenario en plain air del Giardino di Boboli?

E' la prima volta che gli attori si esibiscono in un teatro all'aperto e trovano il set suggestivo. Abigail Jaye ironicamente si augura di poter essere risparmiata dalle zanzare, ma questi sono i cosiddetti rischi del mestiere.

- Quale canzone del musical, che non è nel vostro repertorio, avreste voluto cantare?

Una timida Abigail Matthews, che si esibisce come Mistress, alla sua prima esperienza lavorativa, avrebbe voluto cantare Don't cry for me Argentina, intonata da Evita sul balcone della Casa Rosada.

Sthephen Carlite, Mr. Magaldi, e Mark Hennehan avrebbero voluto eseguire You must love me, commovente testo recitato da Evita prima della morte.

- Cosa ne pensate del pubblico italiano?

Forse una domanda scontata e un' altrettanta prevedibile risposta, ma gli spettatori  italiani sono i più calorosi davanti ai quali si sono esibiti. 

Chissà cosa ne penserebbe il pubblico inglese che da più di vent'anni li apprezza .

Maddalena

Foto Ivan

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