giovedì 5 agosto 2010

NON TUTTI GLI STAGE VENGONO PER NUOCERE

Sono passati due mesi dall'inizio dello stage. Il tempo è volato!


Il 7 giugno, il primo giorno di ufficio, ero emozionata entusiasta. Un ambiente giovane, tutti che vogliono del “tu”e che rispondono alle domande e ai dubbi che vengono in mente.

Già viene sfatato il mito del classico stage in cui nessuno ti fila che aleggia fra gli studenti universitari. Purtroppo nell'Università a volte ci sono dei problemi di comunicazione, anche per chi fa Scienze della Comunicazione! Quando arriva il momento dello stage tutti impazziscono. C'è chi dice che bisogna fare una cosa, chi un'altra, chi tutte e due.

A maggio avevo finito gli esami e entro l'anno accademico dovevo avere tutti i crediti per potermi laureare. Ho iniziato a mandare curriculum, ma non avevo nessuna risposta ed ero molto demoralizzata. Mi ripetevo che la mia tendenza a rimandare gli impegni e fare le cose all'ultimo minuto non mi avrebbe portato a nulla di buono. Mi mancava solo di sentire il Punto Città del mio paese (dove si comprano i biglietti dell'autobus). Lavoro dignitosissimo ma secondo me poco formativo.

Quasi per caso e in extremis ho conosciuto Opera Festival. Il mio racconto sembra romanzato ma è andata proprio così. Sempre per ottenere CFU (maledetti crediti!) ho partecipato ad un workshop. Il titolo del seminario non mi entusiasmava “ Comunicazione di un'opera lirica”, ma durante la lezione, tenuta da Mariano, responsabile della comunicazione del Festival, mi sono appassionata. Spiegava come si costruisce il festival, come è composta la struttura organizzativa e come si comunica un evento culturale: comunicati stampa, inviti, ecc...Era interessantissimo. Ho mandato la mia richiesta dicendo che avrei voluto essere presa in considerazione per questo lavoro. E così è stato.

Ho avuto la possibilità di realizzare e gestire una redazione giornalistica, scrivere articoli, recensioni, interviste agli artisti e al pubblico, gestire i social network e il blog. Altro che biglietti del bus!

Oltretutto ho conosciuto altri ragazzi con cui mi sono confrontata e con cui si è creata una buona competizione. Ci siamo stimolati a vicenda e confrontandoci sono venute fuori delle buon idee sia per gli articoli sia per le interviste.

Per ultima cosa ma forse la più importante mi ha arricchito dal punto di vista culturale.
Le mie esperienze di teatro erano molto esigue.
Avevo partecipato solo al Bruscello, una forma di teatro popolare tradizionale, essendo mio padre direttore di un piccola compagnia della mia città, e durante il liceo alle rappresentazioni delle tragedie greche. Si innescava però lo stesso meccanismo di quando ti danno un libro da leggere per le vacanze: l'imposizione ti crea dei preconcetti sull'opera stessa. Il teatro era un continuo della didattica, più che una scelta estetica.

Oltre al Don Giovanni e al Flauto Magico, a cui ho assistito personalmente, durante le interviste ai cantanti sono emersi tanti nomi e tanti autori, che vista la mia ignoranza ho dovuto ricercare e approfondire. E' iniziata così la mia piccola cultura di musica lirica. Un approccio che avrà sicuramente un seguito. Sono curiosa di vedere la Madama Butterfly, la Boheme, Aida e tante altre (soldi permettendo, perché qui se non si inizia a lavorare il portafoglio piange!).

A proposito di lavoro. Cosa mi piacerebbe fare da grande? Lo stage mi ha dato tanti spunti. Ho chiesto a tutti i colleghi quale era il loro percorso di studi, e “Progettazione e Comunicazione di Eventi Culturali” potrebbe essere un'ottima scelta per la specialistica. Il mio corso di laurea è molto interessante ma abbonda la teoria e la tecnica è sempre di meno. Necessito quindi, per non perdere l'entusiasmo, di qualcosa che mi insegni un lavoro che mi soddisfi. Poi staremo a vedere, mille ne penso!

Ringrazio tutti per la bella esperienza e saluto chi ha letto i nostri articoli del blog!


Maddalena

1 commento:

  1. Bellissimo racconto! anche io ho avuto un'esperienza simile con Notre Dame de Paris!! mai dire mai!
    Lety

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